Come ottenere la vera fede in Dio

Di Huafei

Navigazione rapida:
1. Abbiamo una vera fede nel Signore?
2. Che cos’è la vera fede
3. La Fede di Abramo
4. La fede di Giobbe
5. Come ottenere la vera fede in Dio

Ciò che Dio richiede a ciascuno di noi come cristiani è di possedere una fede autentica. Nella Bibbia ci sono molti esempi di persone che hanno potuto vedere gli atti meravigliosi di Dio, ed essere benedetti da Lui, grazie alla loro fede. Mosè ebbe fede in Dio, e attraverso la Sua guida, fu in grado di superare le miriade di ostacoli e limitazioni del Faraone, conducendo con successo gli Israeliti nel loro esodo dall’Egitto. Abramo aveva fede in Dio ed era disposto a sacrificare il suo unico figlio Isacco a Dio, e alla fine Dio lo benedisse, permettendo ai suoi discendenti di moltiplicarsi e diventare una grande nazione. Giobbe aveva fede in Dio e fu in grado di rendere testimonianza a Dio attraverso due prove, pertanto Dio raddoppiò le sue benedizioni, gli apparve e gli parlò in un vortice d’aria. In qualità di cristiani, è necessario comprendere la verità relativa a cos’è la vera fede in modo che, indipendentemente dalle difficoltà che incontriamo nella nostra vita — sfortunati eventi familiari, il raffinamento della malattia, la sofferenza della persecuzione e la reclusione a causa della nostra fede in Dio — siamo in grado di fare affidamento sulla nostra fede e di seguire incrollabilmente Dio, portandoGli una testimonianza forte e clamorosa.

Abbiamo una vera fede nel Signore?

Ci possono essere alcuni fratelli e sorelle che, quando si parla di fede, dichiarano con sicurezza di avere fede. “Ho il 100% di fede in Dio. Riconosco Dio in ogni momento e questo dimostra che sono una persona di fede”. “Credo che il Signore Gesù sia il nostro Salvatore e che sia stato crocifisso per redimerci dai nostri peccati. Finché preghiamo e ci confessiamo davanti al Signore, i nostri peccati saranno sempre perdonati da Lui. Non è forse avere fede nel Signore?”. “Sono stato un credente per tutti questi anni; ho rinunciato alla mia carriera e alla mia famiglia per adoperarmi e lavorare per il Signore. Ho fondato chiese ovunque e ho sofferto molto senza lamentarmi. Queste sono tutte manifestazioni della fede in Dio”. Crediamo nell’esistenza di Dio ed è un fatto che lavoriamo con entusiasmo e ci dedichiamo al Signore, che soffriamo e paghiamo un prezzo per Lui. Ma fare queste cose significa che abbiamo vera fede in Dio? Vale la pena esaminare e comunicare tra noi su questo quesito, fratelli e sorelle che credono sinceramente nel Signore e hanno sete della verità.

Prendi me, per esempio. Dopo aver iniziato a credere nel Signore, ho sempre partecipato attivamente alle riunioni, condiviso il Vangelo con gli altri e offerto sostegno a fratelli e sorelle che provavano debolezza. Non importava quante difficoltà avrei incontrato, non mi sarei lamentata; quindi pensavo a me stessa come qualcuno che amava il Signore, ero fedele a Lui e avevo vera fede in Lui. Tuttavia, poco tempo fa, i miei familiari ed io ci siamo ammalati gravemente; all’inizio ho pregato il Signore e ho pensato che fosse Lui a mettermi alla prova, ma quando, nonostante avessi pregato per un po’ di tempo, le nostre condizioni non sono migliorate, mi sono scoraggiata, ho perso speranza in Lui, e mi sono persino lamentata con Dio, pensando: “Da quando credo nel Signore, mi sono sacrificata e ho lavorato per Lui. Perché non ha protetto me e la mia famiglia?” Tutto l’entusiasmo che avevo è scomparso senza lasciare traccia. La realtà ha dimostrato che la mia fede si basava solo sull’armonia della mia famiglia e sull’assenza di malattie fisiche o catastrofi. Tuttavia, la mia fede in Dio si sarebbe poi dissipata non appena fosse accaduto qualcosa di indesiderabile. Solo allora ho capito che la mia fede era deplorevolmente scarsa. Guardando i fratelli e le sorelle intorno a me, vedevo che la maggior parte di loro aveva il mio stesso tipo di fede. Ci sono fratelli e sorelle che spesso partecipano con entusiasmo alle riunioni e al lavoro della Chiesa, ma quando succede qualcosa di terribile a casa, incolpano Dio e vivono nell’incomprensione e nelle lamentele verso il Signore. Alcuni fratelli e sorelle possono seguire e adorare il Signore quando si trovano nei momenti di serenità. Tuttavia, quando vengono perseguitati e arrestati dal PCC, o vengono diffamati dalla gente del mondo e vengono rifiutati dalla loro famiglia perché credono nel Signore, perdono la fede o addirittura arrivano ad allontanarsi da Lui.

Da ciò che riveliamo e viviamo quotidianamente possiamo constatare che la nostra fede non sopporta affatto di essere messa alla prova dai fatti. Riconosciamo semplicemente che il Signore Gesù è il vero Dio e crediamo che sia il nostro Salvatore, ma questo non significa che abbiamo una vera fede in Dio. In particolare, non significa che non rinnegheremo o abbandoneremo mai Dio, indipendentemente dall’ambiente in cui ci troviamo. Questo perché la nostra fede non si basa su un fondamento di vera conoscenza di Dio, ma piuttosto sulla possibilità di ottenere o meno le benedizioni e le promesse di Dio, e di ottenere o meno qualche beneficio. Ecco perché la nostra fede in Dio non è affatto autentica. Che cos’è dunque la vera fede e come si manifesta la vera fede?

Che cos’è la vera fede

Le parole di Dio dicono: “Comunque Dio operi o qualunque sia il tuo ambiente, sei in grado di perseguire la vita e ricercare la verità, ricercare la conoscenza dell’opera di Dio, comprendere le Sue azioni, e di agire in armonia con la verità. Agire in questo modo significa avere una fede autentica, e agire in questo modo dimostra che non hai perso la fede in Dio. Solo se riesci a persistere nel perseguire la verità attraverso il raffinamento, se sei in grado di amare davvero Dio e di non maturare dubbi su di Lui; se, qualunque cosa Egli faccia, pratichi comunque la verità per soddisfarLo e sei in grado di ricercare in profondità la Sua volontà e di rispettarla: solo così puoi nutrire un’autentica fede in Dio(“Coloro che devono essere resi perfetti devono essere sottoposti a raffinamento” in “La Parola appare nella carne”). Dalle parole di Dio possiamo capire che la vera fede si riferisce alla capacità di mantenere un cuore pieno di timore per Dio e un cuore obbediente in qualsiasi ambiente che non sia conforme alle nostre nozioni; sia che si tratti di malattie e disastri, di tribolazioni e persecuzioni o di battute d’arresto e fallimenti, indipendentemente da quanto sia grande la nostra sofferenza carnale o spirituale, dobbiamo essere in grado di cercare la verità, di comprendere la volontà di Dio, di praticare secondo le Sue parole e di continuare a essere fedeli a Lui. Solo questo tipo di persona può essere considerata una persona che ha vera fede. Vediamo ora le esperienze di Abramo e di Giobbe per capire meglio che cos’è la fede autentica.

1. La Fede di Abramo

Quando Abramo arrivò a cent’anni di età, Dio gli promise di dargli un figlio – Isacco. Ma mentre Isacco cresceva, Dio disse ad Abramo che avrebbe dovuto offrirlo in sacrificio. Molte persone probabilmente pensano che Dio, operando in questo modo, si discosti troppo dalle nozioni umane, e potrebbero pensare che se dovesse capitarci quel tipo di prova, cercheremo sicuramente di discutere con Dio. Tuttavia, quando Abramo incontrò ciò, la sua reazione fu completamente contraria a quanto ci si aspetterebbe. Non solo non discusse con Dio, ma fu in grado di sottomettersi a Lui, restituendo Isacco a Dio sinceramente. Proprio come è scritto nella Bibbia: “E Abrahamo levatosi la mattina di buon’ora, mise il basto al suo asino, prese con sé due de’ suoi servitori e Isacco suo figliuolo, spaccò delle legna per l’olocausto, poi partì per andare al luogo che Dio gli aveva detto. […] E giunsero al luogo che Dio gli aveva detto, e Abrahamo edificò quivi l’altare, e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figliuolo, e lo mise sull’altare, sopra la legna. E Abrahamo stese la mano e prese il coltello per scannare il suo figliuolo” (Genesi 22:3, 9–10). Per quanto fosse riluttante a separarsi da un oggetto amato, Abramo fu in grado di obbedire al comando di Dio e soddisfarLo, poiché sapeva che Isacco gli era stato concesso in origine da Dio, e che ora sarebbe stato portato via da Dio, quindi avrebbe dovuto mostrare obbedienza. Questa era la fede di Abramo in Dio: poteva sopportare di essere messa alla prova dai fatti: solo questa è vera fede. Alla fine, la vera fede e l’obbedienza di Abramo nei confronti di Dio ottennero la Sua approvazione e le Sue benedizioni. Infatti, Dio gli permise di diventare il padre delle nazioni; Egli benedisse i suoi discendenti, permettendogli di moltiplicarsi notevolmente e diventare una grande nazione.

2. La fede di Giobbe

La Bibbia riporta che Giobbe era ricco e pieno di beni, aveva dieci figli e molti servitori ed era, pertanto, molto rispettato dai suoi coetanei. Tuttavia, a causa delle tentazioni e degli attacchi di Satana, Giobbe perse i suoi figli e tutti i suoi beni. Ciò trasformò Giobbe dal più grande di tutti gli Orientali al più indigente di tutti gli Orientali. Oltre ad aver perso tutto, il suo corpo si ricoprì di piaghe e subì anche il giudizio e l’attacco da parte della sua famiglia e dei suoi amici. Anche di fronte a una prova così grande, Giobbe non pronunciò una sola parola di lamento a Dio, e si prostrò persino in adorazione di Dio, dicendo: “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; Jahvè ha dato, Jahvè ha tolto; sia benedetto il nome di Jahvè” (Giobbe 1:21), e “Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” (Giobbe 2:10). Durante le prove, Giobbe poté astenersi dal peccare con le sue parole, così come presentarsi davanti a Dio in preghiera. Questo ha mostrato che Dio aveva un posto nel suo cuore; Abramo aveva vera fede in Dio e credeva che tutti gli eventi, tutte le cose fossero nelle mani di Dio, e che tutte quelle condizioni che aveva dovuto affrontare avessero il permesso di Dio e non fossero state create dall’uomo. Nei suoi decenni di vita Giobbe aveva anche sperimentato profondamente che tutto ciò che aveva proveniva dalle orchestrazioni e dalle disposizioni di Dio; le sue ricchezze erano state tutte elargite da Dio e non erano il risultato delle sue fatiche. Quindi, se Dio gli avesse voluto togliere tutto ciò che Egli gli aveva dato in precedenza, era naturale e giusto e, in quanto essere creato, doveva sottomettersi a Dio. Non avrebbe dovuto discutere con Dio e in particolare non avrebbe dovuto lamentarsi con Dio, anche se la sua stessa vita gli sarebbe stata tolta. La testimonianza di Giobbe svergognò completamente Satana e, in seguito, Dio apparve a Giobbe in un vortice d’aria e gli elargì ancora più benedizioni.

Dalle esperienze di Abramo e di Giobbe si evince che, per ottenere una vera fede in Dio, occorre innanzitutto avere una vera conoscenza della sovranità di Dio e credere che tutte le cose e tutti gli eventi siano interamente nelle Sue mani. Dobbiamo anche stare al nostro posto come essere creati e avere la ragione che le creature dovrebbero possedere. Per quanto grandi possano essere le nostre prove e le nostre tribolazioni, non possiamo incolpare o tradire Dio, ma dobbiamo continuare a cercare la volontà di Dio, a stare dalla Sua parte e a seguirLo incessantemente. Non importa quanto sia grande la sofferenza che sopportiamo, dobbiamo comunque essere in grado di rendere testimonianza di Dio. Solo chi è in grado di farlo possiede una vera fede in Dio. Basti pensare a quei fratelli e sorelle che sono stati arrestati e perseguitati dal Partito Comunista Cinese, hanno persino subito brutali torture e sono stati condannati alla prigionia per diversi anni, ma non hanno mai rinnegato o tradito Dio: questa è vera fede in Dio. Ci sono fratelli e sorelle che, dopo essere diventati credenti, sono stati rifiutati dalla famiglia e dagli amici, o che hanno subito delle disgrazie in famiglia, ma non si sono mai lamentati con Dio e sono riusciti a seguire Dio e ad adoperarsi per Lui: anche questa è una manifestazione della vera fede in Dio.

Come ottenere la vera fede in Dio

Se desideriamo possedere la vera fede, dovremmo leggere e meditare spesso le parole di Dio, pregare Dio, ricercare la verità e cercare di riconoscere la sovranità di Dio in tutte le persone, gli eventi e le cose che incontriamo ogni giorno e, indipendentemente dal fatto che gli ambienti che Dio predispone sono in linea con le nostre nozioni o meno, o che siano superficialmente benefiche per noi o meno, dobbiamo ricercare la volontà di Dio con un cuore che teme Dio e agire secondo le Sue esigenze. Anche se non comprendiamo la volontà di Dio, dobbiamo restare nella posizione di un essere creato e sottometterci alle orchestrazioni e alle disposizioni di Dio. Praticando in questo modo, possiamo ottenere qualcosa da tutto ciò che sperimentiamo e possiamo contemplare gli atti di Dio all’interno delle persone, degli eventi, delle cose e dell’ambiente che Egli orchestra. Allora, la nostra fede in Dio diventerà gradualmente sempre più forte e reale. È proprio come la fede di Giobbe: essa non era qualcosa di innato in lui, ma crebbe gradualmente sperimentando la sovranità di Dio in tutto ciò che gli accade nella vita e cercando la conoscenza di Dio. Se riusciamo a seguire l’esempio di Giobbe, concentrandoci sull’esperienza e sulla reale comprensione della sovranità di Dio nella nostra vita, raggiungeremo così una vera conoscenza di Dio, solo allora potremo sviluppare una vera fede in Dio. Allora, a prescindere dalle difficoltà e dalle prove che ci colpiscono, attraverso la nostra fede saremo in grado di sperimentare, di cercare la volontà di Dio e le Sue esigenze nei nostri confronti, inoltre mettere in pratica la verità, sottometterci alle Sue orchestrazioni, alle Sue disposizioni e di renderGli testimonianza.

Grazie all’illuminazione e alla guida di Dio. Amen!